L’Agriturismo Andalù si trova in Ciociaria, nel territorio del comune di Piglio, al confine con i Borghi di Paliano, Serrone, Anagni e Fiuggi.
Piglio è al centro di una serie di borghi medievali costruiti sulle pendici del monte Scalambra a guardare la valle del Sacco che si estende al di sotto, dove si ammira un panorama ricco di vigneti e oliveti.
Il borgo si articola su una serie di stradine che conducono al punto più alto ove si trova il Castello che svetta in cima a tutte le abitazioni, confinato dalle antiche porte di accesso al paese. Il centro conserva la sua struttura a spina di pesce e le stesse abitazioni costruite sui bordi della collina in forte pendio avevano funzioni difensive, in assenza di mure di cinta.
La tradizione olivicola e vitivinicola, con la produzione in particolare del Vino D.O.C.G. Cesanese del Piglio, caratterizza fortemente il territorio di questa parte di Ciociaria. Posto nel cuore della Strada del Vino Cesanese, oltre alla più conosciuta Cantina Sociale, sono numerose le aziende agricole visitabili che consentono la scoperta di un’arte produttiva piena di fascino.
Il Castello, la Villa Romana e numerosi edifici di culto, dal Convento di S. Lorenzo con il beato Andrea Conti che spicca in alto e il santuario della Madonna delle Rose posto verso la valle e ben altri 15 edifici più o meno conosciuti, aggiungono un importante patrimonio storico.
Tutt’attorno la possibilità di praticare escursioni sul sentiero europeo E1 e di percorrere lunghe passeggiate immersi nella natura, in particolare lungo la pista ciclabile che si estende per oltre 35 Km.

 

A pochi chilometri ecco Serrone, paese adagiato sul lungo tutto il monte Scalambra. Ai piedi del monte, filari di viti accolgono dolcemente il turista che, uscendo dall’autostrada ad Anagni e incamminandosi verso Fiuggi, decide di girare a sinistra e visitare questo luogo. Prima di arrivare al paese si incontra la Cantina sociale dove si lavora l’uva portata lì dai diversi coltivatori del territorio e dove si producono diversi tipi di vino, molti dei quali premiati a livello nazionale. Poi si giunge alla “Forma”, la frazione bassa del paese, dove, ad agosto si tiene la festa del vino e dove si può fotografare l’originale palazzo costruito da Fucksas, ora destinato all’associazione degli anziani.
Si sale dunque lungo la strada che porta alla parte alta del paese e ci si inoltra nel centro storico: un gioiellino, tutto in pietra, con viottoli che attraversano il borgo e che consentono di affacciarsi sulla valle del fiume Sacco e rimirare il paesaggio ricco di vitigni e olivi. Ogni tanto, alzando lo sguardo, in giornate di sole, si scorgono le vele colorate del parapendio che giovani coraggiosi, lanciatisi dalla cima del monte Scalambra, fanno librare nell’aria prima di atterrare nel verde della pianura sottostante.
Passeggiando alla ricerca dei tesori del borgo: la chiesa, il museo dei costumi, la rocca, non si può non soffermarsi nei negozietti dove sono esposti i vini migliori del Ceanese e fare golosi acquisti. Il vino rosso, quello bianco, il liquoroso, lo spumante, sono tutti figli di questa terra generosa della Ciociaria e delle braccia nodose di coltivatori tenaci.
Sul calar del sole, se si è nel frattempo saliti su per il monte, fino in cima dove c’è un piccolo villaggio residenziale, si può guardare il sole che tramonta laggiù dietro il mare che di lassù si può scorgere all’orizzonte.

 

A circa 13 km di distanza dall’Agriturismo Andalù si trova Anagni, cittadina collinare di origine molto antica, disposta con pianta allungata sulla cresta di uno sperone tufaceo, si sta espandendo verso sud in direzione di un’importante arteria di traffico.
Popolata fin dalla preistoria, fu abitata nel V secolo a.C. dagli etruschi e ospitò la capitale della confederazione degli ernici. Conquistata nel 306 a.C. dai romani, alla caduta dell’impero subì le devastazioni dei vandali e dei goti. Nel Medioevo fu al centro di importanti vicende legate al difficile rapporto tra l’Impero e la Chiesa: nel 1160 vi fu pronunciata da papa Alessandro III la scomunica contro Federico I Barbarossa e nel 1303 fu teatro del celebre “schiaffo di Anagni”, dato dal principe Colonna Sciarra a papa Bonifacio VIII. Fu soggetta alla famiglia Caetani, sotto la quale conobbe il periodo di maggiore splendore, e pervenne poi ai Colonna (1528). Nel 1798 la popolazione partecipò attivamente ai movimenti giacobini, che portarono alla costituzione della Repubblica Romana. L’abitato, dall’aspetto tipicamente medievale, è impreziosito da notevoli monumenti, testimonianza dell’illustre passato, tra cui spiccano: la cattedrale romanica, costruita tra il 1073 e il 1104, con un imponente campanile e una splendida cripta commentata da un ciclo di affreschi duecenteschi; il palazzo papale, acquistato dalla famiglia Caetani nel 1295; il palazzo di Bonifacio VIII; il palazzo civico, realizzato tra il 1159 ed il 1163; l’interessante casa Barnekow (XIII secolo), che prese il nome del barone svedese e pittore che vi abitò nell’Ottocento.
Già nel VI secolo sono da annoverare due papi, fatti poi santi, Ormisda, eletto nel 514, e suo figlio Silverio (caso unico nella storia della Chiesa) eletto nel 534. Grazie al soggiorno di alcuni papi soprattutto in Anagni, ma anche in altri centri, quali Ferentino e Montecassino, la Ciociaria fu anche sede di importanti avvenimenti politici e storici. Ma sarà proprio Anagni ad assumere un ruolo guida nella regione, oltre che per avere dato i natali ad alcuni pontefici, anche perché ne divenne spesso sede stabile. Questo legame con le vicende del Papato e di Roma fu confermato anche dalle continue lotte tra la nobiltà locale e la grande nobiltà romana, in continua contrapposizione nell’affermare la propria supremazia e nel far eleggere propri rappresentanti al soglio supremo di Roma.  Di seguito vi proponiamo i papi provenienti dalla Ciociaria nella storia della Chiesa:
  • Innocenzo III Papa, (Anagni 1160-Perugia 1216)
  • Gregorio IX papa, (Anagni 1170 – Roma 1241)
  • Alessandro IV papa (m. Viterbo 1261)
  • Bonifacio VIII papa (Anagni ca. 1235 – Roma 1303).

 

Allungandosi verso Est, per circa 15 Km, si raggiunge un altro comune della Ciociaria: Fiuggi, una delle più importanti stazioni termali d’Europa, con un centro storico arroccato sulla collina e un moderno centro termale che si estende a valle immerso nel verde dei boschi di castagno.
Con la sua notevole attrezzatura alberghiera Fiuggi è, dopo Roma, la città del Lazio che ha il maggior numero di posti letto in esercizi alberghieri e extra-alberghieri. Assai vasta e diversificata è la rete commerciale con quasi 300 esercizi che comprendono boutiques e negozi artigianali. Spiccano il Palaterme, il Teatro della Fonte, il Teatro comunale e numerose discoteche e sale da ballo.
Fiuggi ospita annualmente manifestazioni di grande importanza e congressi nazionali ed internazionali, vi si respira un’aria salubre ed è ancora una città a misura d’uomo. Vi si possono fare diverse attività sportive: il golf, le passeggiate nel parco, visite ai borghi medievali che stanno nei dintorni, la pesca al lago di Cantermo, le escursioni sui monti Ernici e Sinbruini, dove d’inverno si può sciare con tutta tranquillità.
Le famose Terme di Fiuggi sono antiche e storicamente famose. Le caratteristiche terapeutiche delle acque sono note in tutto il mondo e le terme danno alla città termale una connotazione ambientale caratteristica.
Le terme di Bonifacio, frequentate soprattutto la mattina, sono immerse in bosco di castagno mentre quelle Anticolane, frequentate nel pomeriggio, sono strutturate essenzialmente su giardini e passeggiate nella natura.

 

Fonte: Sito istituzionale del comune del Piglio, Sito istituzionale del comune di Serrone, Sito istituzionale del comune di Anagni, Sito istituzionale del comune di Fiuggi, Italiapedia